Sulle strade dell’ Emilia genuina e sanguigna
Ci addentriamo nel cuore dell’ Emilia Romagna. Stradine di campagna, canali d’acqua dolce, cascine, luoghi di memoria storica e paesaggi agresti. Un territorio che lambisce l’antica Grande Via consolare, Via Emilia SS9 chiamata La Valle dei Motori, a cui abbiamo dedicato un itinerario “VIA EMILIA SS9 – La Valle dei Motori“. – Percorso totale 110 km.
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INDICAZIONI STRADALI (Google Maps)
Si parte da un piccolo paese della Bassa Reggiana sito lungo la riva destra del Po, Brescello (Re). Rinomato in tutto il mondo per le leggendarie scaramucce tra Don Camillo e Peppone, il parroco ed il sindaco comunista durante l’Italia del secondo dopoguerra. Personaggi creati dalla penna di Giovannino Guerreschi ed impersonati sul grande schermo dagli attori Gino Cervi e Fernandel. D’obbligo la visita al Museo di don Camillo dove sono riposti i cimeli dei numerosi film girati in questi luoghi (1952 – 1983) tra cui persino un carro-armato!
Nei luoghi della memoria del dopoguerra
La resistenza dei partigiani e l’occupazione dei tedeschi sono tematiche molto radicate in questi territori e nella memoria di chi li ha vissuto. Doverosa e carica di emozioni la visita al Museo Cervi a Gattatico (Re). Podere agricolo appartenuto alla famiglia Cervi, martiri della resistenza antifascista. Ora è diventato un simbolo ed un’istituzione per la diffusione della memoria storica dei valori della resistenza italiana, l’antifascismo e la tutela della Costituzione.
Procediamo tra le bonarie strade urbane dell’ Emilia fino a Correggio (Re). Paese con un bellissimo centro storico caratterizzato dai monumentali portici che affacciano su strade acciottolate. La stagione motociclistica per la maggior parte di noi inizia quì con il Motoraduno della Befana durante i primi giorni dell’anno . Non conta il freddo, la nebbia e le strade umide. Il nuovo anno per gli appassionati della zona si festeggia a suon di sgasate e vin brulé.
Seguendo le stradine di campagna emiliana si arriva ad una grande centro urbano, Carpi (Mo). Città di origine medioevale, vanta una tra le più grandi piazze rinascimentali: Piazza dei Martiri attorniata da bellissimi palazzi e ben 52 arcate di portici. Vi consigliamo di mangiare in uno dei caratteristici ristoranti dove potete gustare le prelibatezze locali. Anche questa città è connessa con i tragici avvenimenti della deportazione ebraica durante la seconda guerra mondiale. I luoghi della memoria da visitare sono il Museo al Deportato, la Sinagoga e l’Ex campo di concentramento a Fossoli che conserva la sua aura dolorosa e drammatica. Fu eretto nel 1942 dall’esercito regio italiano per i prigionieri provenienti dalle guerre africane. Poi fu utilizzato dalle SS come campo di concentramento e transito per la deportazione in Germania di ebrei e oppositori politici (2844 ebrei passarono per Fossoli e di questi 2802 vennero deportati).
Il cuore emiliano batte forte
Lasciamo questi struggenti luoghi di memoria per addentrarci fino a Reggiolo (Re), borgo emiliano di origine medioevale. Una maestosa Rocca con mastio è la cornice di tantissime manifestazioni culturali e gastronomiche presenti tutto l’anno. C’è l’imbarazzo della scelta! Seguendo le strade fiancheggiate dai canali irrigui arriviamo a Novellara (Re), antico feudo dei Gonzaga (sec. XIII) che tutt’oggi conserva bellissimi monumenti quali il Borgo medioevale, la Rocca (con museo), la Collegiata di S. Stefano e la chiesa del Popolo.
Ci accingiamo a ritornare verso il Grande Fiume passando per un tipico borgo dell’Emilia, Gualtieri (Re). Paese lacustre di origine medioevale, ha avuto una notevole espansione rinascimentale. Da visitare la bellissima Piazza Bentivoglio, un quadrato perfetto di 100 metri per lato con portico su tre lati ed un’ingresso scenico da un arco. Nella piazza confluiscono le tre strade principali dirette alla Chiesa, la Torre Civica ed il Palazzo Bentivoglio dove si trova il Museo dedicato al pittore naif Antonio Ligabue. A pochi km dista Santa Vittoria (Re) con l’affascinante residenza nobiliare Palazzo Greppi (1770 – 1779). Un caratteristico esempio di cascina emiliana: al centro la casa padronale sviluppata su tre livelli (interamente affrescata) ed ai lati le casa dei salariati con l’ammasso e lavorazione di prodotti.
Siamo alla fine del viaggio nella bassa Emilia Romagna
Ultima tappa del nostro viaggio è Guastalla (Re). Fu rifondata dal condottiero Francesco Gonzaga con una croce centrale di strade acciottolate e dai portici tipicamente emiliani. Il fastoso passato è visibile dai palazzi nobiliari, la residenza dei duchi, le chiese, le strade ed i residui delle fortificazioni. Il piacevole centro storico è ben sviluppato e florido di iniziative culturali e gastronomiche. Da vedere Piazza Garibaldi, Palazzo Ducale, Piazza Mazzini, Cattedrale San Pietro, Corso Garibaldi e la Torre Civica (campanon).
LE PRELIBATEZZE EMILIANE
La cucina reggiana nasce dalla cultura contadina ed i suoi piatti famosi sono legati alla preparazione in casa della pasta all’uovo. I cappelletti in brodo, i tortelli verdi e di patate, le tagliatelle con ragù di selvaggina o funghi. Le lasagne ed i cannelloni con ragù di carne e besciamella primeggiano tra i primi piatti al forno.
Se passiamo ai secondi il maiale è il Re con il bollito (zampone, cotechino, cappello del prete) e l’immancabile salame. Non dimentichiamoci la polenta abbinata ai guancialini, alla spalla cotta o al brasato d’asino. Famosissimo il gnocco fritto (in tutta l’Emilia) abbinato ai salumi e l’erbazzone (pasta ripiena di bietole lesse insaporite con uovo, scalogno, cipolla, aglio e Parmigiano-Reggiano).