Il Cuore pulsante della provincia trentina
Alla scoperta della Val di Non in Trentino Alto Adige. Stupendi paesaggi montani dai mille colori e profumi! Laghi romantici, natura incontaminata, meleti profumati ed affascinanti borghi montani. Qualche numero: 3.000 curve, 320 km, 3 Laghi, 1 Santuario, 1 Passo Dolomitico e… moltissime varianti! Guardate la galleria fotografica!
Clicca qui per LEGENDA mappa/itinerario
File .kml visualizza mappa allargata e clicca sui 3 puntini a dx del titolo.
Per l’itinerario tramite Google Maps cliccate quì sotto:
IND. STRADALI 320 km / 6h 15m (Google Maps)
IND. STRADALI 375 km / 7h 45m (Google Maps)
Val di Non, il viaggio inizia…
Si parte dall’uscita Affi dell’autostrada A22 del Brennero in quanto è un comodo punto di partenza per tutti, sopratutto da chi arriva lontano. Da qui si farà solo strada urbana. Preparatevi alle curve… ed ai paesaggi! C’immettiamo nella famosa SS12 dell’Abetone e del Brennero con direzione Trento, strada ampia e con un buon asfalto che segue il corso del fiume Adige e che abbiamo già scoperto in diversi itinerari, ad esempio “Monte Baldo e Monte Bondone”.
Sosta (quasi) obbligata
Per chiunque motociclista la sosta al Bar la Botte, in località a Borghetto a pochi km da Avio, è un’istituzione. A qualsiasi ora del giorno e per 12 mesi all’anno troverete una moto parcheggiata nell’ampio spiazzo antistante. Vi consigliamo di fermarvi (all’andata o al ritorno) per un caffè, sgranchirvi le gambe o per ammirare le stupende moto parcheggiate e magari scambiare qualche parole con altri appassionati.
Lago di Caldaro
Ripartiamo con le ampie curve tra i vigneti della Vallagarina. Attraversiamo Rovereto ed entriamo in Val d’Adige. Nei pressi di Ora svoltiamo a sinistra (svalicando l’autostrada) in direzione Caldaro tramite la SP127 e SP14. Ai nostri occhi si aprirà una splendida vista del lago omonimo attorniato dalle verdi montagne e dai meleti. Se avete la fortuna di visitare la Val di Non in primavera la vedrete colorata di bianco… non di neve, ma dei colori dei fiori dei meli! Uno spettacolo!!!
Passo della Mendola
Le curve iniziano a farsi belle toste e diventano tornanti. Teniamo le indicazioni per “Caldaro Centro” fino ad incrociare la SP42 e svoltiamo a sinistra in direzione del passo. Strada ampia e con un buon asfalto. Godiamoci le curve fino al Passo della Mendola (m. 1.362 slm) che collega Cles a Bolzano. Sul passo si trovano tanti bar in cui ci si può fermare per gustare l’aria frizzante. A sinistra una piccola deviazione vi porterà alle piste da sci.
Proseguiamo il viaggio in direzione Cles ed al bivio di Cavareno teniamo la sinistra con la SP43dir. Attenzione alle indicazioni “Santuario” a sinistra prima di Sanzeno (a circa 16 km dal passo).
Santuario di San Romedio
Poco più di 2 km, la strada che ci conduce ad uno dei luoghi più sacri d’Europa è una vera e propria meravigliosa forra. Non aggiungo altro, mi direte voi. Ci dirigiamo fino al comodo parcheggio e poi ci inerpichiamo sulle scalinate del Santuario di San Romedio. Affascinante ed ipnotico. Attorniato da una natura incontaminata e caratterizzato da un silenzio rilassante.
Storia & Leggenda
Leggenda. Si narra che nel IV secolo il nobile Romedio di Thaur (nobile casata bavarese) dopo un viaggio a Roma decise di donare tutte le sue ricchezze alla Chiesa e di ritirarsi in meditazione in una grotta sulla cima di una roccia in Val di Non. Un giorno volle recarsi a Trento ma il suo cavallo venne ucciso da un orso. L’eremita riuscì ad ammansire l’orso, lo sellò e giunse a Trento a cavallo di esso. Quando morì i monaci fedeli gli scavarono una tomba nella roccia e diedero vita ad un pellegrinaggio che si perpetua ancora oggi (circa 200.000 visitatori all’anno).
All’ingresso troverete una domanda : “Pellegrino a che sei venuto?”. Il percorso, lungo i 131 ripidi scalini che portano al cuore del santuario (qualcuno sale in ginocchio) trasformano la salita in un percorso spirituale.
Tra le sette edicole che interpretano la fatica di chi sale “le scale della vita” e i tanti ex-voto appesi alle pareti (ringraziamenti per le grazie ricevute: guarigione, scampato pericolo, nascita tanto attesa di un figlio, ecc), si arriva alla Chiesa Maggiore, l’attigua Chiesa Antica e la cella originaria con le reliquie del Santo.
La visita termina sul punto più alto della cuspide rocciosa con uno strapiombo di 100 metri circa ed un fantastico panorama sulla forra.
Osserviamo in silenzio ogni anfratto del Santuario. Poi scendiamo e ci spostiamo a visitare l’esterno: il prato e l’antico cimitero.
Il Santuario di San Romedio ha un’altra peculiarità: nel suo giardino ospita un orso bruno. Proprio così! Se avete pazienza lo troverete zampettare a pochi passi da voi! E se volete qualche informazioni in più sull’ospite leggete qui.
L’infiorata della Val di Non
Riprendiamo il viaggio gustandoci ancora una volta la stupenda forra di San Romedio (non credo si chiami così, ma per noi lo è!) e svoltiamo a sinistra per Cles.
In prossimità del Lago di Giustina svoltiamo a sinistra in direzione Tassullo/Tuenno – SP10 e SP73. Siamo completamente immersi tra i meleti. Tutti i cortili delle abitazioni sono adornati dai filari. E l’andatura diminuisce: ci godiamo l’Infiorata della Val di Non (abbiamo coniato un altro nome!). Sono anni che frequentiamo il Trentino in moto, ma è la prima volta che vediamo questo spettacolo della natura.
Parco Naturale Adamello Brenta
Arrivati a Tuenno svoltiamo a destra seguendo le indicazioni marroni Lago di Tovel e Parco Naturale Adamello Brenta, la più vasta area protetta del Trentino dal 1967 che comprende i gruppi montuosi dell’Adamello e del Brenta con la Val Rendena, Val di Non, di Sole e Giudicarie. Paesaggi incontaminati e di una bellezza unica visitabili tutto l’anno: ghiacciai (ben 17 tra cui uno dei più estesi d’Europa!), boschi, laghi (ben 48!), cascate, ecc. Per informazioni guardate il sito web del parco.
Lago di Tovel
La strada tortuosa che conduce al lago (circa 11 Km) è fantastica. Scusate i termini entusiastici usati durante tutto il resoconto ma questo itinerario li merita tutti! Boschi fittissimi, prati e pietraie. Ogni curva nasconde un paesaggio differente!
Parcheggiamo nei pressi del lago (3 euro) e con una comoda passeggiata di pochi minuti siamo sulle rive del lago naturale più grande del Trentino di origine glaciale… GHIACCIATO!
E’ il 20 Aprile, c’è un sole meraviglioso, i meleti sono in fiore, le montagne hanno le cime innevate e la superficie del Lago di Tovel ha uno strato di 5/3 cm ghiacciata! Posso aggiungere qualche altro aggettivo entusiasta? …CHE SPETTACOLO MERAVIGLIOSO!!! Facciamo tantissime foto e prendo in mano il ghiaccio. Ci sono pochi visitatori e ci godiamo la tranquillità.
Il Lago Rosso
La Scienza. Nei mesi più caldi il lago assumeva una particolare colorazione rossa grazie alla presenza di un‘alga Tovellia sanguinea. Purtroppo nell’estate del 1964 il fenomeno si interrompe totalmente e si pensa che sia una conseguenza della diminuzione delle mandrie al pascolo nei pressi del lago.
La Leggenda. “C’era una volta Tresenga, una bellissima principessa di Ragoli, che rifiutava i suoi numerosi pretendenti per evitare che il regno passasse nelle mani di un sovrano straniero. Lavinio, re di Tuenno, la corteggiò ma lei fu irremovibile nella sua decisione. Per Lavinio fu un’umiliazione inaccettabile e decise di scatenare una guerra per costringere la principessa a sposarlo. Tresenga decise di combattere e scese sul campo di battaglia insieme al suo piccolo esercito. Lo scontro fu durissimo. La principessa lottò ma alla fine morì insieme ai suoi soldati. Il sangue versato colorò il lago di Tovel di rosso e da allora si narra che ogni notte di luna piena lo spirito della principessa Tresenga vaghi sulle acque sospirando.”
Si mangia… un po’!
Visto che siamo partiti coi buoni propositi di non esagerare col ristorante (domani è Pasqua!) ci fermiamo al Chalet Tovel e ci accontentiamo di un piatto – a testa! – di affettato! E pure senza dolce! Siamo troppo bravi!
Val di Non …arrivederci!
Di malavoglia riprendiamo la strada verso casa. Usciti dal Parco svoltiamo a destra per la SP73 in direzione Trento. Ci godiamo ancora l’infiorata della Val di Non con i bellissimi scorci sulla vallata ed i borghi trentini tutti in fiore. Nei pressi di Mezzacorona prendiamo la super-strada SP235 che a Trento si collega alla famosa SS12.
La Val di Non ci ha regalato tante emozioni e sopratutto tantissimi spunti per i prossimi viaggi (ne ho già 3/4 in mente), quindi torniamo a casa soddisfatti e speranzosi… è solo un ARRIVEDERCI A PRESTO!
Per informazioni sulla Val di Non guardate il loro dettagliato sito web https://www.visitvaldinon.it/it/