Un’itinerario breve ma intenso!
Gli Appennini sono un concentrato di bellissimi paesaggi, strade tortuose e Storia. Il Passo delle Radici (m.1.529 slm) racchiude tutto questo. In soli 200 km si trovano tantissime curve strette. Stupendi panorami. Asfalto buono. Borghi antichi.
Mi raccomando avvisate BENE chi vi accompagnerà in questo viaggio breve ma dall’elevato numero di pieghe. Diverse leggende narrano di motociclisti che arrivati in sommità di questo Passo si sono dovuti fermare a bordo strada per far passare il senso di nausea o cosiddetto “vomitino”.
File .kml visualizza mappa allargata e clicca sui 3 puntini a dx del titolo.
IND.STRADALI 200 km/ 4h (Google Maps)
Passo delle Radici – andata SP486
L’Uscita Reggio Emilia dell’autostrada A1 – Del Sole è un comodo punto di partenza. Arrivare a Sassuolo è la parte più “impegnativa” dell’itineario in quanto la strada si presenta molto trafficata in qualsiasio orario e periodo dell’anno. Si imbocca la tangenziale di Reggio Emilia con destinazione Modena. Dopo Masone svoltare a destra per Bagno e tenere per Scandiano, Casalgrande ed in infine Sassuolo. Ad un certo punto, prima di arrivare in città, la Statale si sdoppia con un bivio. Prendiamo la destra con la ben visibile indicazione del “Passo Radici” la SP486. Non l’abbandonerete più fino all’arrivo in quota.
Ora godiamoci la moto tra le dolci curve, sono tantissime, ed ammirando il paesaggio.
Si inizia seguendo il corso del Fiume Secchia, poi il Torrente Dolo ed infine il Torrente Dragone.
Strade immerse in una foltissima vegetazione che si alterna con spazi aperti e bellissimi panorami. Dal verde brillante dell’estate a tutti i stupendi colori dell’autunno. Provare per credere!
Dopo aver passato località Casa Ceccarini, all’incrocio girare a destra seguendo le indicazioni del Passo delle Radici ed immettendosi nella SP324.
Arrivati al Passo delle Radici si può proseguire il viaggio svalicando in Garfagnana (vedi itinerario “Garfagnana, la Grande Foresta della Toscana”) oppure rimanendo sugli Appennini (vedi itinerario “Passo del Lagastrello, la Strada delle Cento Miglia e la Lunigiana”).
Noi decidiamo di pranzare al ristorante del passo (vedi recensione “Albergo Ristorante Lunardi” ) per poi andare a scoprire il paese più alto di tutti gli Appennini!
San Pellegrino in Alpe (m. 1.525 slm)
Il paese di San Pellegrino in Alpe è situato sul confine tra Toscana ed Emilia Romagna alla maggiore l’altitudine di tutta la catena montuosa apenninica. Da quassù si gode un ampio panorama sulla Garfagnana e sulle Alpi Apuane.
Sorto nel Medioevo (già nel 1110 era citato nei libri antichi) intorno all’antico Spedale lungo l’importante via di comunicazione tra Modena e Lucca, ebbe importanza sia come rifugio per i viandanti di passaggio che per il pellegrinaggio devozionale ai santi eremiti Pellegrino e Bianco, di cui venne costruito il Santuario nel XV secolo. A fianco è stato allestito un museo dedicato alla civiltà contadina locale.
Leggende di San Pellegrino
Varie leggende aleggiando in questo posto al di fuori dal tempo e dello spazio.
Si narra che San Pellegrino, tentato dal Diavolo, gli sferrò uno schiaffo che lo fece scontrare contro le Alpi Apuane. Queste vennero oltrepassate e bucate dal corpo del Diavolo, lasciando come traccia il Monte Forato, un arco naturale di pietra lungo 15 m ed alto 12 m visibile dal paese.
All’estremità del Molo (il punto più panoramico) si trova una Croce fatta da due tronchi di faggio. La tradizione vuole che ogni 1° Agosto, in occasione della Festa Patronale, la croce venga sostituta con una nuova e la vecchia venga bruciata. La leggenda narra che proprio in questo punto San Pellegrino morì dentro un albero cavo sulla cui corteccia scrisse la sua vita. I pellegrini solitamente, oltre a deliziarsi della pace e del paesaggio stupendo del luogo, tolgono un pezzetto della corteccia della croce per conservarla come protezione o spedirla agli amici come segno di pace e serenità. (Per approfondimenti clicca quì)
Passo delle Radici – ritorno SS12
Ritorniamo al Passo delle Radici e prendiamo la SP324, direnzione Sant’Annapelago. A Pievepelago ci agganciamo alla mitica SS12 – Dell’Abetone e del Brennero, la bellissima strada che ci accompagna nei nostri viaggi lungo la Val d’Adige (vedi itinerario “Lago di Garda Occidentale”).
Le curve sono sempre dolci ed invitanti. L’asfalto perde un pochino di qualità ma rimane sempre buono. Questa è una strada più trafficata delle precedente. Se venite durante il weekend è affollata di nostri fratelli bikers. Invece di dirigersi a destra verso il Passo dell’Abetone (se avete tempo vi consiglio di farlo!) ritorniamo verso Modena. Il paesaggio rimane stupendo!