“Oggi ho attraversato la valle più bella del mondo” (cit. E. Hemingway nel 1945)
Bellissimi itinerari lungo le strette vallate emiliane e liguri. Dalla Pianura Padana al mare seguendo il corso tortuoso dei torrenti della Val Nure, Val d’Aveto e Val Trebbia. Un intreccio di strade scorrevoli e stradine più impervie. Svalicheremo il Passo del Tomarlo (m. 1.485 m) che con il collegamento al Passo dello Zovallo raggiunge i m.1.520, la quota più alta di tutto l’Appennino. Attraverseremo tanti altri passi (Forcella, Scoglina, Crocetta…) fino all’azzurro del mare della stupenda costa ligure.
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IND.stradali ANDATA 161km / 3h 51m
IND.stradali 1°RITORNO 140km / 3h1 6m
IND.stradali 2° RITORNO 200km / 5h
Passo del Tomarlo – dalla pianura al mare
Un territorio appenninico molto affascinante per la natura (cinghiali, lupi, volpi, caprioli, ecc.) e la cultura (ruderi romani, borghi medioevali, ecc.). I paesaggi sono così belli e molteplici che dovrete ritornare per coglierne tutti i particolari. Questi luoghi sono molto legati alla vicina Val Trebbia, vedi itinerario “PASSO del PENICE e la Val Trebbia“. Le meravigliose città marittime di Chiavari, Rapallo e Portofino sono tra le stupende mete del nostro viaggio.
ANDATA: Grazzano Visconti – Passo del Tomarlo – San Stefano d’Aveto – Santa Margherita Ligure
Itinerario abbastanza impegnativo che si snoda lungo la SP654 “della Val Nure” passando per i borghi medioevali di Podenzano, Ponte dell’Olio (per citarne alcuni) tra cui il famoso Grazzano Visconti con il suo castello. Ci inerpicheremo sulle pendici del Monte Bue e del Monte Nero incontrando gli stupendi passi appenninici (Passo del Zovallo, Passo del Tomarlo) ed il paesino di San Stefano d’Aveto. A Rezzoaglio prendiamo la SP586 “della Val D’Aveto” ed attraverseremo il Passo della Forcella per terminare con la SP225 della Valle Fontanabuona che ci condurrà al luccicante Golfo del Tigullio sulla costa ligure.
La bassa Val Nure
Grazzano Visconti venne realizzato agli inizi del 1900 su richiesta di un Duca milanese (si noti il simbolo del Biscione). Egli volle creare nei pressi del castello antico ormai rudere un borgo in stile neo-medioevale. Il Castello ha una pianta quadrangolare con quattro torri agli angoli (due cilindriche e due quadrate). Dopo i lavori di ampliamento e ristrutturazione l’unico edificio originale che rimase fu la cappella privata di Sant’Anna. Il villaggio fu costruito in cotto e pietra. Vennero rispettati gli stili e gli arredi urbani (viali, fontane, statue, decorazioni) dei primi secoli dopo l’anno 1000, come un vero e proprio set cinematografico. Il tutto è attorniato da un vasto parco (anch’esso visitabile). Bellissime le rivisitazioni storiche e le feste in costume che si effettuano tutto l’anno.
La leggenda
Nei pressi del centro si trova una graziosa statua raffigurante una piccola donna con le braccia conserte, Aloisa. Giovane sposa di un capitano dell’esercito che la tradì. Dal profondo dispiacere lei ne morì. Si racconta che il Duca Giuseppe, durante una seduta spiritica conobbe la sua triste storia e per renderle omaggio fece realizzare la sua statua. Si tramanda che il suo spirito aleggia nel castello e lungo le vie del borgo. È la protettrice degli innamorati (sopratutto delle donne) e molti visitatori le offrono piccoli omaggi.
Il Passo del Tomarlo e l’alta Val Nure
L’incantevole Val Nure, che si snoda per 80 km lungo la SP586, è un susseguirsi di borghi, boschi, paesini arroccati sulle montagne e vigneti. Ai visitatori offre paesaggi unici ed incontaminati che si possono incontrare in piega sulla moto, in mountain-bike od a piedi.
Il Passo del Tomarlo (1.482 m slm) è uno tra i nostri passi preferiti sia per gli splendidi panorami che per la strada ampia con curve stupende. (vedi itinerario “In Piemonte, passando per Emilia e Liguria”) Notevole il percorso che lo collega con la Val del Ceno (vedi quì). Insieme al Passo dello Zovallo è tra i valichi più alti di tutto l’Appennino.
Per apprezzare ancora di più questi territori vi consigliamo di guardare l’itinerario Cascate del Perino, nel cuore dell’Appennino piacentino, (cliccate direttamente sul nome per aprirlo).
San Stefano d’Aveto è un comune in provincia di Genova di origine antichissime e con un borgo in stile medioevale. Fu un dominio dei Malaspina di cui ne rimane il Castello (XIII sec.), nel centro del paese, che divenne poi proprietà di altre dinastie importanti quali i Fieschi ed i Doria. La fortificazione è stata soggetta a restauri conservativi e presenta mura possenti a pentagono con cinque bastioni sugli spigoli. In paese si trova il Santuario della Madonna di Guadalupe, unico luogo di culto in Italia, che divenne la patrona di tutta la valle. Si festeggia il 16 agosto.
Riviera ligure di levante
Arriviamo al Golfo del Tigullio e ci fermiamo a Santa Margherita Ligure (Ge). Famosa per il suggestivo lungo-mare dove si affacciano eleganti palazzi con splendidi trompe-d’oeil e le vie del centro con numerose boutique di grandi firme. Alberghi di alto livello e tantissimi ristoranti dove poter gustare le prelibatezze di mare (tra cui i gamberoni rossi). Il piccolo porto accoglie barche da diporto, pescherecci e i battelli per splendide gite sul mare. Le spiagge sono attrezzate ed esiste anche una spiaggia libera per cani.
Tante cose da visitare (cliccate quì) tra cui la Villa Durazzo-Centurione due ville e un ampio parco seicentesco con giardino all’italiana. Il Castello presso il lungomare (1550) e l’antica Abbazia della Cervara, complesso monastico del 1361 a strapiombo sul mare con splendidi giardini all’inglese. Per gli amanti del diving la baia di Paraggi: spiaggia attrezzata, acque cristalline circondate da ricca vegetazione ed un relitto di nave affondata nel 1917.
Una menzione particolare sulla SP227 che collega Santa Margherita Ligure a Portofino. Una bellissima strada panoramica che segue il promontorio chiamato “Costa dei Delfini” dove si affacciano stupende ville signorili con giardini a vista.
1° RITORNO: P.so della Crocetta – P.so della Scoglina – Val d’Aveto – Bobbio e Val Trebbia
Itinerario di rientro ricco di curve! Iniziamo con la SP58 ed i tornanti appenninici che ci conducono al Passo della Crocetta. Scendiamo fino a Piano dei Ratti sulla SS225 lungo la Valle Fontanabuona. Dopo soli 3 km riprendiamo a salire con la SP23 fino al Passo della Scoglina. Teniamo le indicazioni per Rezzoaglio e dopo 6km di SP56, a Palazzolo prendiamo la verdissima SP586 “della Val d’Aveto” che ci accompagnerà fino a Marsaglia. Prendiamo la SS45 “della Val Trebbia” e seguiamo le indicazioni per Piacenza fino all’arrivo.
La verdissima Val d’Aveto ha caratteristiche montane per le rocce sporgenti e l’abbondanza d’acqua. Si trovano alcune delle cime più suggestive dell’Appennino ligure: Monte Penna (1735 m) coperto di boschi (faggi e conifere di varie specie), Monte Aiona (1701 m) da vasti pascoli e foreste di faggio. Maggiorasca (1799 m), vetta più elevata e cima principale con affioramenti rocciosi intercalati da manti erbosi. Groppo Rosso, montagna tutta picchi e anfratti. Per le sue curve attorniate da un susseguirsi di paesaggi bellissimi, la Val d’Aveto è meta di alpinisti, ciclisti e motociclistici.
La Val Trebbia
La Val Trebbia è una lunga valle attraversata dal fiume omonimo ed attorniata dalle montagne appenniniche ricche di fauna e flora. Incontriamo Bobbio (Pc), località di villeggiatura di origine antiche. Fu dominio dei Malaspina, Visconti e dei Dal Verme. Edificata ai piedi del Monte Penice lambisce il vicino Oltrepo’ pavese, vedi itinerario “Vinando nelle colline dell’Oltrepo’ pavese“.
Fu una delle principali sedi cosmopolite di cultura, religione, arte e scienza dell’Italia antica. Il Borgo mantiene le sue famose vestigia medioevali con strette vie, palazzi signorili ed abitazioni di sasso. E’ una città che si può apprezzare tutto l’anno. Dal rinfrescarsi nell’acqua del suo fiume fino ad ammirare i musei, le dimore storiche e le sagre goderecce. Tanti monumenti da visitare. Il Ponte Gobbo, con la leggenda di San Colombano contro Satana, il Museo dell’Abbazia e della città. La Cattedrale di Santa Maria Assunta ed il Castello Malaspina che domina il paesaggio.
2° RITORNO: Passo del Bocco – Passo del Tomarlo – Passo dello Zovallo – Passo del Cerro
Percorso abbastanza impegnativo che riprende l’itinerario di andata arricchendolo con 3 deviazioni particolari:
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La SS1 “Via Aurelia”: 15 km di costa del Golfo del Tigullio fino a Chiavari. Bellissima città sul mare che unisce storia, cultura, arte e bellezze naturali. Viali tranquilli, portici medievali, botteghe artigiane, il mare ed un verde entroterra. Viva tutto l’anno per il suo clima mite, dispone di un porto turistico e di numerosi palazzi, musei e chiese da visitare.
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A Borgonovo Ligure lungo la Valle Sturla prendiamo la SP26bis che ci conduce al Passo del Bocco (m. 956 slm). Strada rinomata tra i motociclisti ed i ciclisti per le curve strette e la bella pendenza (molto affollato durante il fine settimana). Per le sue caratteristiche si svolge ogni anno la Prova speciale del Rally della Lanterna. Seguiamo la vallata del Taro la SS359r “di Salsomaggiore-Bardi” che ci condurrà a Bedonia (Pr) e fino al Passo del Montevacà (m. 805 slm). Un susseguirsi di curve e tornanti che vi impegneranno per bene fino a congiungervi con la SP654 ed il Passo del Tomarlo.
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A Betola prendiamo la SP39 che collega la Val Nure alla Val Trebbia passano per il Passo del Cerro (m. 750 slm) fino a Perino. Famosa strada panoramica di montagna con una lunghezza di 21 km ed una pendenza media del 6%. Per l’andamento delle sue curve e tornanti è considerata una delle più belle prove speciali del rally nel mondo. Inoltre dal 2011 si disputa il campionato mondiale di discesa libera di pattinaggio.