Finalmente ho coronato un sogno!
E’ da diversi anni che voglio intraprendere l’ Alta Via del Sale ma oltre ad essere molto incerto in quanto alle prime armi con l’off-road, la vedevo una cosa difficile per me! Niente di più sbagliato! Ormai sono passati già 6 anni dall’acquisto della mitica Tuareg 600 Wind e dopo aver letto articoli, visto foto e sentito aneddoti mi sono deciso: SI PARTE per il Piemonte in moto e con gli amici, naturalmente. L’estate 2023 si è rilevata quella giusta!
Cos’è l’ Alta Via del Sale?
Le Vie del Sale sono i percorsi e le rotte di navigazione utilizzati anticamente dai mercanti del sale marino. Un minerale (detto anche “oro bianco”) di fondamentale importanza per la conservazione degli alimenti (carni, insaccati, formaggi, pesce, ecc.), infatti ogni regione ha la sua “Via del Sale”.
Ho deciso di affrontare una tra le più famose per i motociclisti : quella che collega Limone Piemonte (Cuneo) a Monesi di Triora (Imperia) in Liguria. Un percorso caratterizzato principalmente da strade bianche carrozzabili (ex militari) di straordinario fascino. Il percorso, denominato Ciclovia Alpi del Mediterraneo si estende principalmente lungo il confine Italo Francese e in gran parte racchiuso nel Parco Naturale delle Alpi Marittime, che collega le Alpi francesi al mare della Liguria.
La mia Alta Via del Sale avrà un itinerario ad anello che mi permetterà di tornare al punto d’inizio, dal momento che il trasferimento da casa al punto di partenza dell’itinerario fatto in furgone durerà ben 4 ore per noi!?!! (e quindi rende necessario il ritorno al punto di partenza).
Alta Via Del Sale arriviamooo!
Io, Fabio e Simone partiamo belli carichi venerdì pomeriggio alle 17. Abbiamo deciso di dormire a Limone Piemonte, in quanto entriamo nell’itinerario dell’Alta Via Del Sale dalla Stazione Ingresso – lato Limone e lo percorriamo in senso orario. Le altre porte di accesso all’ Alta via del sale sono: Ormea-Upega di Briga Alta, Triora, Pigna, La Brigue e Tenda.
Limone Piemonte offre diverse strutture ricettive. Noi ci siamo appoggiati al campeggio “Luis Matlas”, ottimo dal punto di vista logistico in quanto è dotato di un ampio parcheggio, economico, pulito e dista solo 10 minuti a piedi dal centro cittadino.
1° giorno – 80 + 70 Km
Sabato mattina, dopo aver caricato le moto con borse e borsoni, ci dirigiamo allo splendido “Chalet le Marmotte” a m. 1.800 slm sulla strada SS40 del Colle di Tenda passando per Limone 1400 . Da qui si può intraprendere il percorso ad anello nei due diversi sensi di marcia: al bivio noi teniamo la sinistra e quindi lo faremo in senso orario.
Una precisazione sul pedaggio
Se si prenota in anticipo il pedaggio per l’ Alta Via del Sale e si divide il percorso in due tappe per un totale di 2 giorni E’ IMPORTANTE SAPERE che 1) se si percorre il tratto in senso orario il tratto a pagamento sarà quello della prima tappa/giorno. Invece dallo Chalet le Marmotte 2) se si intraprende il percorso in senso anti-orario, il tratto a pagamento riguarderà il tratto della seconda giornata.
Si parte! Sono euforico!
Si parte. Emozioni a 1.000! La condizione delle strade è in gran parte molto buona. Infatti abbiamo incontrato diverse moto con passeggero e senza pneumatici tassellati. Il percorso lambisce il confine italo-francese. Sosta doverosa con foto al Tornante della Boaria, famoso tornante sospeso parzialmente intagliato nella roccia che si trova a pochi km dal confine francese.
Si prosegue per il Colle di Malabergue, si attraversa il paesaggio lunare della Conca della Carsene ed il valico Colle dei Signori (in francese, Col des Seigneurs) delle Alpi liguri a m. 2.111 slm. Vi assicuro che arei voluto fermarmi ogni 10 minuti per fare una foto, ma non posso rimanere qui una settimana!?!
Si continua in quota passando per il Passo Framargal a m. 2.179 slm, il colle delle Selle Vecchie (in francese, Col de la Celle Vieille) a m. 2.097 slm. Scendiamo verso Monesi e prendiamo il bivio a destra per il Passo Tanarello. Si torna a salire fino a m. 2.042 slm ed il paesaggio rimane sempre da “bocca aperta”. Si scende fino alla Bassa di Sanson (in francese, la Baisse de Sanson) un pianoro situato vicino a Cima Marta, la montagna che divide la Valle Argentina dalla Valle Roja.
Dopo 80 km di strada sterrata e 5 ore mezza di guida arriviamo alla destinazione della prima tappa. Abbiamo scelto il Rifugio Franco Allavena, situato a Colla Melosa (IM) – il rifugio più alto della Liguria. La struttura offre la possibilità di dormire in modo autonomo con le tende oppure internamente nelle camerate e, cosa molto importante, ha un ottimo ristorante, docce e servizi igienici usufruibili per tutti!
Nota Importante. Il tratto che scende dal Passo Tanarello fino quasi al rifugio Allavena è impegnativo: sconnesso e con sasso smosso. Vi consiglio di percorrerlo con moto e pneumatici adatti all’ uso in off-road e soprattutto il pilota deve avere una minima esperienza per questo tipo di strade.
Piccola deviazione
Stanchi ma non paghi della giornata, dopo una sosta con merenda annessa, proseguiamo il percorso dell’Alta Via del Sale sulla Limone-Ventimiglia, presi dall’entusiasmo di portare le nostre moto al mare! In realtà al mare non ci arriveremo, interrompiamo il nostro percorso al borgo di Dolceacqua (IM) per fare benzina e soprattutto perché ci hanno detto che c’è un torrente Nervia dove si può fare un bel bagnetto rinfrescante. Cosa volere di più? Sono 35 km di asfalto ma siamo fiduciosi. Purtroppo veniamo smentiti dalla poca acqua e quindi ritorniamo presto al Rifugio. E la fatica ora si fa sentire alla grande.
Il primo giorno volge al termine…
Montiamo la tenda. Mega doccia e finalmente ci concediamo una super cena presso il Rifugio! Che bontà. Ci raccontiamo cosa abbiamo visto e cosa ci aspetta domani. Quasi quasi vorremmo rimanere qui anche lunedì. Andiamo a letto soddisfatti: ci aspetta una notta stellata in tenda.
2° giorno – 70 Km
Partiamo dal rifugio Allavena e risaliamo un tratto di strada impegnativa percorsa ieri, denominata “variante colla Melosa“.
Svoltiamo a sinistra, nel tratto ovest del nostro itinerario che si svolgerà principalmente in territorio francese. Procediamo su una bella strada a sfondo naturale per diversi chilometri oltrepassando il Col de Linaire, fino a raggiungere il Santuario di Nostra Signora del Fontan.
Informazioni sul Santuario di Nostra Signora del Fontan
Il santuario (in francese Notre Dame des Fontaines) si trova a Briga Marittima nella val Roia francese. Datata ad inizi 1300, è soprannominata “piccola Cappella Sistina delle Alpi“e gli affreschi di fine 1400 raffigurano la Passione di Cristo. Si narra che le sorgenti di Briga si prosciugarono completamente e non potendo più irrigare i loro campi, i brigaschi invocarono la protezione della Vergine Maria, promettendole di dedicarle un grande santuario se l’acqua fosse tornata. Le sorgenti tornarono ad alimentare il fiume, e così gli abitanti di Briga mantennero la promessa, realizzando un santuario in memoria di questo miracolo.
Da qui inizia l’asfalto. Attraversiamo il bellissimo borgo La Brigue (se avete tempo merita una sosta!), San Dalmazzo di Tenda ed il borgo di Casterino. Anche qui ci starebbe bene una sosta, ma bisogna proseguire!
Le strade sono molto ben tenute e scorrevoli con ottimi panorami. Da Casterino la strada si fa sempre più stretta e man mano che si prosegue l’asfalto si dirada fino a lasciarci tornare su strada a sfondo naturale. Continuiamo a salire fino alla conquista del Colle di Tenda.
Lungo il percorso troviamo suggestive ex installazioni militari italiane (costruite alla fine del XIX) destinate alla difesa del Col di Tenda dall’ingresso della Val Roja. Tra queste il Fort de Marguerie ed il Forte Centrale.
Molto suggestiva la salita e la visita al Forte Centrale. Questo è il mio video – Clicca qui per la visione.
Giunti allo Chalet Le Marmotte prendiamo la via (asfaltata) per Limone Piemonte e il campeggio Luis Matlas dove avevamo lasciato il furgone. Siamo ormai arrivati alla fine di questo splendido fine settimana dedicato alla realizzazione di un sogno.
Si torna a casa
Sono le 14. Siamo stanchi ma riusciamo in poco tempo a caricare le moto. Ora non ci resta che tornare a casa. Le 4 ore in furgone saranno più toste delle 8 ore passate su queste splendide montagne! Le trascorriamo parlando di dove potremmo andare la prossima volta. Io un’idea ce l’ho già…