Antico valico tra Emilia Romagna e Toscana
Il Passo della Croce Arcana (o dell’Alpe alla Croce) è un valico dell’Appennino tosco-emiliano, con una altitudine di 1669 m s.l.m., posto fra le province di Pistoia e Modena, e precisamente nei comuni di Fanano ed Abetone Cutigliano. È attraversato dalla strada carreggiabile che dalla montagna modenese, passando per Ospitale, porta a Cutigliano ed alla Doganaccia, nel Parco regionale dell’Alto Appennino Modenese.
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Ora diamo i numeri! Itinerario di 183 km con 176 km di strada asfaltata e 7 km di strada sterrata con terra, fango e pietre smosse nella salita/discesa dal Passo della Croce Arcana. Da Capanno Tassoni in Emilia Romagna con 1.317 m. slm al Passo della Croce Arcana con 1.669 m. slm a Doganaccia in Toscana con 1.457 m. slm. E’ la parte più impegnativa: 564 metri di dislivello totale con pendenze del 14%! Ci vuole concentrazione e zoccoli duri… proprio come stambecchi!
ITINERARIO di 183 km / 4h 22m (ind.googlemaps)
Passo della Croce Arcana arriviamo!
Partiamo con il nostro itinerario da Maranello (Modena) sede della prestigiosa casa automobilistica Ferrari. Se volete approfondire, guardate l’itinerario che coinvolge tutta la Valle dei Motori “Via Emilia – SS9“. Seguiamo le indicazioni per Castelvetro di Modena – SP18. In un attimo abbandoniamo il traffico caotico della città e ci immergiamo nelle tranquille vie delle colline modenesi. Proseguiamo sulla SP17 in direzione Vignola fino ad arrivare ad un bivio, dove sulla dx seguiamo località Campiglio – SP4. Una strada stretta ma affascinante che ci porta a Marano sul Panaro.
Attraversiamo il ponte e svoltiamo completamente a sinistra per Guglia – SP623, una strada che costeggia il verdissimo Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, che protegge 2.300 ettari di antichi castagneti, boschi, greti fluviali, grotte e coltivi adagiati sulle colline del Medio Appennino Modenese con al centro le imponenti guglie arenacee dei Sassi.
Seguiamo le indicazioni per Semone e scendiamo con la SP26. Una curiosità, poco dopo la svolta, su una curva che gira a sinistra sulla vostra destra nascosto nella vegetazione del bosco (e privo di cartello) trovate il “dito di Samone“, una delle emergenze geomorfologiche più curiose dell’Appennino modenese. Si tratta di una caratteristica forma d’erosione selettiva di circa 5 metri d’altezza che si eleva da un ammasso globoso basale, costituita da arenaria. “Dito” per la definizione (pudica) della toponomastica “ufficiale”, ma più sguaiate definizioni gergali lo attribuiscono ad una forma fallica.
Proseguiamo su questa strada fino ad arrivare al ponte che attraversa il fiume Panaro, qui svoltiamo sulla SP4 e costeggiamo il fiume in direzione Fanano. La strada è ampia con un susseguirsi di curve piacevoli da affrontare, la percorriamo fino ad arrivare al paese. Qui bisogna prestare attenzione alla stradina stretta in discesa che si trova sulla sinistra, comunque ben segnalata, con la indicazione “Passo della Croce Arcana”.
Il gioco si fa duro…
Ormai è impossibile perdersi. La strada, sempre più stretta, scende sul crinale e si immerge nella vegetazione. Una goduria!
Arriviamo al Rifugio Capanno Tassoni a m. 1.327 slm, che offre servizio di ristorazione e pernottamento, infatti dispone di 37 posti letto distribuiti in 7 camere (obbligatorio proprio sacco a pelo e asciugamani). Da qui inizia la strada a pavimentazione naturale che ci porta al Passo della Croce Arcana. Pietre, fango, ghiaia, terra, erba. Doline, avvallamenti, salti, pietre smosse, pietre scivolose. Troverete di tutto. Pelo sullo stomaco e nervi d’acciaio!
Le condizioni della strada possono variare, un forte temporale la può trasformare da semplice a difficoltosa, soprattutto se affrontata con moto stradale. Ovviamente è ciò che è capitato a noi! Arrivare in cima con moto pesante, borse laterali e passeggero è stata una faticaccia.
Solo l’orgoglio di seminare i due Bmw Gs mi ha fatto raggiungere la vetta! 😉 E quando sono arrivati anche loro in cima (più tardi) mi hanno fatto pure i complimenti… Oh yeah!
Arrivati in cima!
Il Passo della Croce Arcana (m. 1.669 slm) ci regala un panorama mozzafiato a 360°: brughiere ad alta quota, conifere e splendidi vaccinieti. Nelle lunghe giornate estive si possono scorgere le vette delle Alpi Apuane! Noi ci godiamo un meritato riposo e pure un panino.
Un po’ di Storia antica
Il Passo della Croce Arcana (o passo dell’Alpe alla Croce), era assai frequentato fino dal basso Medioevo per transitare dalla Toscana alla pianura Padana, in misura minore della parallela via Francigena. Dopo il 1000 d.C. con gli spostamenti dei pellegrini e degli eserciti si aggiunsero quelli dei mercanti dalle città toscane al nord Italia fino a Parigi, la Fiandra ed altre città del nord Europa. Questi intensi traffici spiegano la presenza di ospizi gestiti da ordini religiosi per dare asilo e proteggere i viandanti. Sul versante emiliano nel 749 d.C., Sant’Anselmo aveva costruito un ospizio per pellegrini che divenne l’attuale paese di Ospitale, e sul versante toscano i cavalieri templari costruirono una magione presso la Croce Brandegliana, ove si trova la chiesa del paese di Prunetta.
Un po’ di Storia moderna
Le origini della strada della “Crux Arcanea” risalgono al 17 Novembre 1225, quando Pistoiesi e Modenesi stipularono, proprio ad Ospitale, un accordo per la realizzazione di una via che congiungesse i loro territori attraverso questo naturale valico appenninico. Questo valico perse importanza con l’ apertura, nel 1871 la strada Giardini-Ximenes, oggi denominata strada statale 12 dell’Abetone e del Brennero, una vera opera d’arte per quei tempi. Nell’ultimo dopoguerra, la pratica dello sci alpino e di fondo si diffuse sempre più, cosicché anche la zona della Doganaccia e della Croce Arcana conobbe un rilancio inatteso. Il Passo della Croce Arcana riserva un memoriale alle vittime della Seconda Guerra Mondiale.
Si scende… !
La discesa dal Passo Croce Arcana in direzione Doganaccia è sempre su strada a sfondo naturale, ma sicuramente in condizioni migliori rispetto l’altro versante. Sempre prestare attenzione. Il paesaggio rimane sempre molto suggestivo e piacevole. Questo Passo merita sicuramente di essere visitato, nelle giornate limpide il panorama sulle valli sottostanti è spettacolare.
Continuiamo a scendere fino a immetterci nella mitica SS12 – Strada dell’Abetone e del Brennero. Ora le scelte sono due: svoltare a sinistra e continuare il viaggio in Toscana tra le province di Lucca o Pistoia, per approfondimenti guardate questo itinerario “GARFAGNANA, la Grande Foresta della Toscana“. Oppure svoltare a destra e inerpicarci per affrontare il Passo dell’Abetone (m. 1.388 slm) e ritornare in Emilia Romagna. Noi scegliamo la seconda e percorriamo la SS12 insieme a tantissimi altri motociclisti fino al punto di partenza, Maranello.