Un’isola verde racchiusa dalle Alpi Apuane
Circondata dalle Alpi Apuane ed isolata sia dal mar Tirreno che dagli Appennini. Vicina a centri importanti come Lucca, Pisa, Firenze ed alla mondana Versilia, la Garfagnana è una valle atipica con un’identità unica. Venne chiamata la Grande Foresta per i suoi lussureggianti boschi di castagno e le intricate foreste di faggio che ricoprono la maggior parte del suo territorio.
Tra questo verde rigoglioso spiccano i numerosi borghi, arroccati sulle colline, con i loro castelli e le rocche dove all’interno delle mure medioevali si respira un’aria magica e senza tempo. Strade panoramiche stupende. Tantissime cosa da ammirare. Ci tornerete volentieri più volte. Due itinerari per apprezzare la Garfagnana e dintorni in tutta la sua bellezza.
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IND.STRADALI andata 233km/6h10m (Google Maps)
IND.STRADALI ritorno 210km/6h (Google Maps)
1° it. Garfagnana – Ponte della Maddalena, Barga, Fortezza della Verrucole, Passo dei Carpinelli, Foce di Cucco, Marmo Tour, Passo del Vestito, Versilia.
Si parte (e si ritorna) a Lucca, importante città d’arte italiana. Celebre l’intatta cinta muraria, il bellissimo centro storico con le sue numerose chiese (è stata soprannominata la “città delle 100 chiese”), torri, campanili e palazzi rinascimentali. Merita decisamente una visita accurata. Prendiamo la famosa SS12 “dell’Abetone e del Brennero” in direzione Castelnuovo di Garfagnana. A Borgo a Mozzano svoltiamo a sinistra per la SP20 in direzione Barga con sosta (e foto) doverosa davanti all’eccezionale opera di ingegneria medioevale Ponte della Maddalena o Ponte del Diavolo eretto sul Fiume Serchio (XI sec.) da Matilde di Canossa (vedi nostro itinerario “CASTELLI DI CANOSSA: l’Impero della Grande Contessa“).
Leggenda del Ponte del Diavolo
Si narra che S. Giuliano l’Ospitaliere, il muratore a cui fu affidata l’opera di erigere il ponte, non fosse in grado di portare a termine il lavoro. Preso dalla disperazione e dalla paura di vedere il proprio nome disonorato, accettò la proposta del Diavolo che gli apparve nella notte lungo la riva del fiume Serchio. Il Diavolo avrebbe terminato il lavoro in una sola notte ad una condizione. Avrebbe preso l’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte. Preso dai rimorsi, il Capomastro andò a confessarsi dal parroco. Egli lo rincuorò suggerendogli di far attraversare il ponte per primo da un maiale! Così Giuliano fece ed il Diavolo, inferocito per la beffa clamorosa subita, si gettò nel fiume e non si fece più rivedere. Deve il suo nome Ponte della Maddalena ad un’edicola del 1500 che custodiva la figura della Maddalena (oggi non più esistente).
I borghi medioevali della Garfagnana
Seguiamo il corso del Fiume Serchio. In località Turritecava svoltiamo a destra sulla SS445 “della Garfagnana” per arrivare a Barga. Bellissimo borgo medioevale sito nell’alta Garfagnana con pregevoli scorci sulla vallata e dai pregiati palazzi storici. Nei tipici ristorantini potete gustare i sapori della cucina tradizionale toscana (zuppa di farro,funghi porcini, castagnaccio, ecc.) accompagnandoli con un corposo vino rosso. E’ famosa per il festival della musica lirica (Opera Barga Festival) e della musica jazz (Barga Jazz Festival). Una curiosità: i suoi abitanti hanno uno stretto legame con la Scozia in quanto alla fine dell’800 in tanti sono emigrati, e poi tornati, lasciandone una viva testimonianza nella particolare cadenza della parlata locale.
Proseguiamo sulla SS445 ed incontriamo nei pressi di San Romano in Garfagnana la Fortezza delle Verrucole. Fu eretta nel Medioevo dai Conti Gherardinghi come abitazione. Successivamente fu ampliata e restaurata fino ad assumere l’aspetto fortilizio con le due Rocche (la Tonda e la Quadra) poste ai due estremi del colle. Da visitare la casamatta sotterranea dove si gode un panorama mozzafiato, definito “il più bell’orizzonte della Garfagnana”.
Seguendo le bellissime curve delle Alpi Apuane svalichiamo sul Passo dei Carpinelli e ci congiungiamo con la SS63 “del Cerreto”. Svoltiamo a sinistra per Aulla e dopo 1.5 km circa svoltiamo ancora a sinistra in direzione Fosdinovo – Carrara, immettendoci sulla SS446. Attraversiamo Foce il Cucco ed ancora curve, tornanti e controcurve immersi nel verde. Uno spettacolo! Ad un km prima di Fosdinovo, giriamo a sinistra in direzione Carrara e ci immettiamo nella SS446dir.
Visite guidate nelle cave di marmo della Garfagnana
Arrivati a Carrara vi consigliamo di procedere in località Fantascritti per un’interessantissima sosta al MARMO Tour. Una bellissima visita guidata in una cava attiva nel cuore dei bacini marmiferi carraresi. Un panorama ineguagliabile immersi nel bianco del marmo. Si inizia con 3 minuti in minibus e poi si prosegue a piedi (percorso adatto a tutti) ad una temperatura di 15/17° C sullo stesso piano (naturalmente in marmo) tra le grotte della cava e visionando le tecniche del taglio ed i macchinari utilizzati! Da non perdere!
Nei pressi Cava Museo, un incantevole museo all’aperto, dove il visitatore avrà modo di assaporare la cultura dei cavatori, ammirare sculture di marmo ed apprezzare i vari sistemi di escavazione.
Il nome di Carrara è probabilmente legato all’antico termine di Kar che significava pietra. I bacini marmiferi venivano sfruttati già in epoca romana, quando enormi blocchi di pietra, caricati su grosse navi, dal porto di Luni partivano verso Roma. Da quei blocchi vennero ricavate architetture e sculture di ogni genere collocate in tutto l’impero romano e oggi in tutto il mondo.
Una bontà da provare!
Dista pochi km Colonnata, un paesino rinomato per il “lardo di Colonnata“, una volta cibo dei cavatori ed oggi una prelibatezza che tutto il mondo ci invidia (e che non riesce a copiare!). Nei week end del periodo estivo e per tutto il mese di Agosto, il traffico al paese di Colonnata viene limitato. Si può usufruire per circa 1 km del bus navetta a 1 € per persona. La partenza è di fronte al “Souvenir la Miniera”.
Giunti all’inizio di Massa prendiamo le indicazioni per Antona – parco Apuane e saliamo fino al Passo del Vestito (m. 1.151 slm) sulla strada SP13 delle Alpi Apuane che collega Massa con Castelnuovo di Garfagnana (che vedremo nell’itinerario seguente). Per un approfondimento sul Passo del Vestito, leggete questo itinerario “Passo del Vestito, Isola Santa e le Alpi Apuane“.
Dopo località Arni giriamo a sinistra in direzione Forte dei Marmi. La discesa (25 km circa) è molto piacevole e vi accorgerete solo all’ultimo momento di essere arrivati al mare.
La costa della Garfagnana
La Versilia, il cui nome era presente già dal 769 d.C, identifica la costa nord-occidentale della Toscana. La sua storia si intreccia con la Via Francigena (che scorre al suo interno) ed il dominio dei Medici. Ebbe i natali del poeta Carducci e per G. D’Annunzio fu ispirazione nella celebre poesia “La pioggia nel pineto”. Ampia ed estesa spiaggia dorata con bagni attrezzati di ogni confort. Numerosi locali notturni e discoteche storiche che hanno reso famoso questa zona più per il divertimento che la bellezza del suo mare. Vi consigliamo di percorrere la litoranea SS1 Aurelia per sentirne l’atmosfera modaiola. Arrivati a Viareggio (vi consigliamo la passeggiata lungo-mare per ammirare gli storici bagni) riprendiamo la via del ritorno tramite la SR439 fino a Lucca.
2° it. Garfagnana – P.so del Vestito, Lago d’Isola Santa, Castelnuovo Garfagnana, Grotta del Vento, Bagni di Lucca, Collodi, Villa Reale, Sant’Anna di Stazzema, Versilia.
Partiamo da Massa in direzione Parco Apuane – Castelnuovo Garfagnana tramite la SP13. Il percorso si fa immediatamente tortuoso e bellissimo! Superiamo il Passo del Vestito (m. 1.151 slm) ed incontriamo il Lago d’Isola Santa. Per un approfondimento sul Passo del Vestito, leggete questo itinerario “Passo del Vestito, Isola Santa e le Alpi Apuane“.
Un piccolo lago artificiale creatosi con la costruzione di una diga nel 1949 per la produzione di energia idroelettrica. Il borgo di origini preistoriche, fu un importante “ospitale” per i viandanti ed i pellegrini ai tempi della Contessa Matilde. Purtroppo venne abbandonato e solo ultimamente, grazie alla pesca delle trote fario, sta riprendendo vita e si sono già recuperate le caratteristiche abitazioni con i tetti in lastre di pietra. Isola Santa è un punto di partenza per diversi sentieri escursionistici che raggiungono il Monte Sumbra (Gruppo delle Panie) ed una facile passeggiata che costeggia la sponda destra del lago per raggiungere la Pollaccia, una possente risorgiva carsica che alimenta il lago stesso.
Castelnuovo di Garfagnana
Arriviamo nel pittoresco borgo di Castelnuovo di Garfagnana, capoluogo e cuore della verde Garfagnana, posto nella valle del fiume Serchio e racchiusa tra le Alpi Apuane e l’Appennino. Attorniato da piccoli borghi suggestivi e dai moltissimi sentieri che, attraversando verdi boschi, permettono un tuffo nella natura e nella storia. Collegato all’Emilia Romagna con lo splendido Passo delle Radici (vedi itinerario dedicato).
Tanti monumenti da visitare. La Rocca Ariostesca (XI sec.) intorno alla quali si è sviluppato il complesso fortificato. Il Duomo (X sec.) sito all’interno della cinta muraria, è dedicato ai SS. Pietro e Paolo. Conserva pregevoli opere tra cui un SS. Crocifisso, scultura lignea di artista del XV secolo, popolarmente noto come il “Cristo Nero”. La Fortezza di Montealfonso (fine ‘500) edificata dal Duca Alfonso II fuori paese per offrire un rifugio in caso di assedio. Essa è costituita da una lunga cinta muraria con sette baluardi sistemati in modo asimmetrico per le condizioni del terreno. Attorno al colle è stato attrezzato un percorso, “Sentiero dell’Ariosto”, che consente un’escursione nel verde intorno alla fortificazione (si accede al sentiero sia dal capoluogo che dal periferico borgo di Torrite).
Le Grotte del Vento
Proseguiamo per la SS445 in direzione Lucca. A Campia lasciamo la strada principale per la SP20 in direzione Gallicano. Arrivati in paese seguiamo le indicazioni marroni per Grotte del Vento – SP39. Stupenda strada appenninica da godersi in tranquillità, sia all’andata che al ritorno, che vi condurrà in luogo magico.
La Grotta del Vento si trova al centro del Parco delle Alpi Apuane, in una zona ricca di spettacolari fenomeni carsici e presenta una eccezionale varietà di aspetti del carsismo sotterraneo. Da stalattiti e stalagmiti vive e brillanti, a laghetti, corsi d’acqua, forme di erosione, formazioni di fango e perfino pozzi perfettamente verticali che possono essere visitati con comodi sentieri. Vari itinerari di visita adatti a tutti!
Il suo nome deriva dalla presenza di un fortissimo vento. La Grotta ha due ingressi (a 640 m. ed a 1.400 m.) che creano una colonna d’aria alta circa 800 metri libera alle estremità. In estate l’aria interna è più fredda e pesante di quella esterna, quindi “precipita” verso il basso provocando all’accesso inferiore un forte vento uscente. Nel mentre dall’ingresso superiore viene aspirata aria relativamente calda la quale, percorrendo la grotta, si raffredda, rendendo continua la circolazione. Durante l’inverno la situazione si capovolge. La velocità del vento è direttamente proporzionale alla differenza di temperatura che intercorre tra l’interno e l’esterno; quando le due temperature si equivalgono cessa ogni corrente d’aria.
Bagni di Lucca
Riprendiamo la SP20 in direzione Lucca e seguiamo il corso del Fiume Secchia fino a Bagni di Lucca. Antica colonia romana (II sec. a.C.), legò la sua storia alle sue acque termali. Le terme furono restaurate per ordine della contessa Matilde. Ne ampliò i stabilimenti per sfruttare il passaggio dei viandanti e dei pellegrini. Le sue acque divennero famose in tutto il mondo, portando prosperità e ricchezza nel territorio. Nel Rinascimento, grazie anche alla presenza di medici di gran fama, Bagni di Lucca divenne la capitale termale estiva d’Europa. Vi soggiornarono nobili, alti prelati e letterati da tutto il mondo. Si pensi che le sue acque vennero imbottigliate ed arrivarono fino allo Zar in Russia. Con l’unità d’Italia e la perdita del suo prestigio, subì un lento decadimento che la portò a sostituire gli alberghi in case e fabbriche.
Curiosità a di Bagni di Lucca
Per sovvenzionare il bagno curativo offerto ai bisognosi, si decise di regolamentare il gioco presso le osterie per ricavarne un profitto e nel 1308 si realizzò il primo Casinò (europeo)! Nel 1886 divenne la prima cittadina d’Italia ad avere l’illuminazione elettrica pubblica. La Farmacia Betti, fondata nel 1709, ancora gestita dalla famiglia (dopo nove generazioni), è la più antica dinastia di farmacisti italiani.
Scendiamo lungo la SP55 in direzione Benabio. Strada stretta e molto panoramica. Arriviamo a Collodi, paese natale dell’autore della famosissima favola di Pinocchio, Carlo Collodi. La Fondazione Nazionale Carlo Collodi, ente non profit, dal 1962 promuovela cultura dei bambini e per i bambini. Potete visitare: il Parco d’arte, architettura e gioco per vivere un giorno da fiaba. Lo stupendo Giardino Garzoni, un monumento verde nato dalla cultura dei giardini e dei fiori, dell’acqua, dell’amore ed i piaceri della vita. La Butterfly House, tantissime farfalle equatoriali che volano libere in un lussureggiante giardino dentro una magica architettura di cristallo.
Le Ville Lucchesi
Rimaniamo sul crinale attorniato da vigneti e famoso per le sue bellissime ville e palazzi (vedi sito web). Furono edificate tra il XV° e il XIX° sec. come dimore per l’aristocrazia lucchese che investì nei possedimenti fondiari i redditi proveniente dall’industria e le attività bancarie. Tra le molteplici ville (oltre 500) vi menzioniamo la magnifica Villa Reale a Marlia di Capannori. Un immensa dimora secolare ricca di charme e bellezza del XVII sec. E’ considerata una tra le più importanti d’Italia nel suo genere. Il nome “reale” deriva dalla sua proprietaria: Elisa Bonaparte, sorella dell’Imperatore Napoleone. La proprietà (16 ettari) è provvista di imponenti palazzi, numerosi e raffinati giardini, due teatri, marmi, residenze e palazzine. Vi soggiornarono lo scrittore Alberto Moravia e l’artista Salvator Dalì.
I Luoghi della Memoria
Scendiamo a Lucca tramite la SS12. Vi consigliamo vivamente la visita del suo bellissimo centro storico (vedi itinerario n.1). Riprendiamo il viaggio sulla SP1 con direzione Camaiore. Ritroveremo la nostra verde Garfagnana dai borghi antichi ed i boschi rigogliosi, una strada molto piacevole.
A Camaiore prendiamo le indicazioni Sant’Anna. Ci inerpichiamo fino al Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema. Luogo della memoria legato al tragico Eccidio di Sant’Anna della seconda guerra mondiale. Il 12 agosto 1944 i soldati della SS radunarono 560 abitanti (anziani, donne e bambini) e, dopo averli brutalmente uccisi, li bruciarono.
Il Parco (e le sue iniziative) vogliono educare le nuove generazioni ai valori della pace, della giustizia, della collaborazione e del rispetto fra i popoli e gli individui. Il Parco comprende tutto il territorio circostante e principalmente l’area sacrale che dal Museo Storico della Resistenza, attraverso la Via Crucis ed il bosco, giunge al Col di Cava, dove è posto l’Ossario.
La Versilia
Scendiamo e percorriamo il lungomare da Marina di Pietrasanta a Forte dei Marmi. Se volete un po’ di movida, negozi alla moda, ristoranti chic vi consiglio di fermarvi per una passeggiata (vedi itinerario n.1). L’arrivo a Massa dista solo 10 km.