Prima Guerra Mondiale (1915-1918) sul fronte veneto e trentino.
Pronti per La Grande Guerra 2018! Dopo il successo avuto lo scorso anno con il 1° Tour LA GRANDE GUERRA, abbiamo pensato di ripetere l’esperienza. Contattiamo il nostro amico Riccardo, vicepresidente e tra i fondatori dell’ Associazione Storica Cimeetrincee. Si decide di rimanere in territorio Veneto/Trentino, fedeli all’ itinerario a tema che avevamo proposto tempo fa: La GRANDE GUERRA nel Vicentino.
Ci attende uno splendido weekend in moto tra splendidi paesaggi ed un tuffo all’epoca della Prima Guerra Mondiale. Questa è la Galleria Fotografica.
La Grande Guerra 2018 – Day 1
Ci troviamo sabato mattina al casello autostradale di Rovereto Sud. Facciamo amicizia con un nuovo amico biker. Un simpaticissimo bolognese in pensione, MOTOTURISTA per passione! Dopo i saluti di rito, Riccardo ci illustra subito il suo programma molto ricco del weekend. Siamo pronti ! Si parte per il 2° Tour La Grande Guerra 2018!
Verso il campo trincerato di Matassone
Prendiamo la SP89 in direzione di Albaredo, versante ovest della Vallarsa. La strada sale in collina immersa nella vegetazione. Tra una pianta e l’altra si riescono a scorgere i paesi della pianura sottostante. Non è una cosa banale. Questo spiega immediatamente come la montagna sia rilevante nell’ottenimento del controllo militare sulla vallata. Arriviamo sulla sommità in località Matassone. Qui visiteremo il campo trincerato che gli Austriaci avevano realizzato ancor prima dello scoppio della Grande Guerra, a difesa del loro territorio.
Sacello ed Ossario del Pasubio
Proseguiamo per la bellissima strada del Passo Pian delle Fugazze. Arrivati al passo, troveremo sulla destra le indicazioni per l’Ossario del Pasubio. La strada prosegue in salita fino ad arrivare ad un piazzale. Qui la vista viene immediatamente catturata dall’imponenza di questo monumento che svetta nel cielo con i suoi 35 metri di altezza. Fu edificato dal 1920 al 1926 per iniziativa della Fondazione “3 novembre 1918 pro combattenti della I Armata”. La posizione fu scelta appositamente per permettere la visione dell’ossario da tutta la pianura vicentina.
La Grande Guerra è stata una vera e propria carneficina. Generazioni di giovanissimi ventenni spazzate via. Nelle linee nemiche il reclutamento iniziava ancora prima. Gli Austro-ungarici, assediati anche sul fronte Russo, arruolarono persino i quindicenni! Fu necessario dare alle famiglie e ai soldati stessi, l’unico appiglio sul quale attaccarsi: la GLORIA! EROI al servizio del Tricolore, del Paese. Ogni territorio di guerra ebbe quindi il suo Sacelo. Resi ancora più maestosi qualche anno dopo su volontà di Mussolini.
Visitiamo con il dovuto rispetto questo luogo. E’ costituito da due parti: l’ossario, che comprende una cripta centrale e due gallerie concentriche, dove sono custoditi i resti di 5077 caduti italiani (3400 ignoti) e 500 austriaci, e 70 soldati decorati al valore militare tra cui la salma del Generale Guglielmo Pecori Giraldi, che resse il Comando della I Armata dal 9 maggio 1916 sino alla conclusione vittoriosa del novembre 1918. Ed il sacello, una piccola cappella adornata da artistiche vetrate e affreschi riproducenti immagini di Santi guerrieri. Dal sacello, una scaletta conduce ai piani superiori dove si può ammirare, grazie ad ampie vetrate, lo splendido panorama che circonda la torre.
Forte Corbin
E’ quasi ora di pranzo. Dopo la toccante visita al Sacelo-Ossario del Pasubio, ci dirigiamo al Forte Corbin, dove sosteremo per mangiare. Prendiamo la SP46 in direzione Schio, successivamente la SP350 per Arsiero/Trento. Tragitto di circa 45 km. La parte finale della strada che porta al forte è stretta e per circa un chilometro è ghiaiata. Guidiamo con molta attenzione per i numerosi escursionisti presenti. La zona infatti è ricca di sentieri e offre numerose alternative anche per gli amanti del trekking.
Come già accennato dalla nostra guida Riccardo, il Forte militare di Punta Corbin è stata una delle più importanti fortezze che costituirono la linea difensiva italiana sulle Prealpi Vicentine durante la Prima Guerra Mondiale. Per fortuna è stato restaurato e valorizzato dalla famiglia Panozzo. Quest’anno è stato terminato un importante lavoro di restauro che ci ha permesso di vedere le cucine, in particolare il forno, originale, dove si cuoceva il pane.
I racconti di Riccardo, sono talmente ricchi di dettagli, che sembra di rivivere gli scenari di vita quotidiana nel forte. Ovviamente la cosa che difficilmente noi possiamo provare, è la paura e lo stress a cui erano sottoposti i soldati ogni giorno.
Cimitero Val Magnaboschi
Il pomeriggio di questo primo giorno del 2° Tour LA GRANDE GUERRA 2018, lo impieghiamo per la visita dei due cimiteri siti in Val Magnaboschi, località Cesuna (VI). Riprendiamo la SP350 e prima di Cogollo del Cengio saliamo per i tornanti della SP349 in direzione Asiago.
Cimitero Italo Austriaco
Dal parcheggio un vialetto ci conduce in quest’area dal forte valore emotivo. Alla destra troviamo un cimitero Italo-Austriaco, che ospita le salme di 50 soldati ignoti, sepolte sotto dei tronchi di abete. A dire il vero ogni tronco riporta targhe e, per alcuni, anche foto dei deceduti. Purtroppo però, non sono mai stati trovati i corpi di questi valorosi soldati.
Cimitero Inglese
Sul lato sinistro, troviamo il cimitero Inglese. Anzi si può dire che questo fazzoletto di terreno, sia Terra Inglese. Viene infatti gestita direttamente dalla Commonwealth War Graves Commission. Questa commissione ha il compito di verificare periodicamente il buono stato e la buona cura di tutta questa area.
E’ subito evidente l’ottima cura del prato e delle lapidi di pietra bianca. Rigorosamente allineate e senza alcun segno sporcizia. A differenza dell’altro, qui ogni lapide fornisce le generalità del caduto, data del decesso e reggimento di appartenenza. Ogni lapide da’ sepoltura al suo Eroe.
Pernottamento e cena a Marostica
Riprendiamo la SP349 fino ad Asiago. Strada stupenda immersa nel verde. Teniamo le SP71 e SP72 con indicazioni per Bassano del Grappa. Dopo circa 40 km arriviamo a Marostica.
Stupenda cittadina veneta, famosa in tutto il mondo per la partita a scacchi con personaggi viventi che si svolge nella suggestiva piazza (ogni due anni) dal 1923. In un ristorante tipico del centro, mangiamo piatti tipici e ci rilassiamo.
La notte è bellissima e non sentiamo la stanchezza del viaggio. Ci raccontiamo aneddoti di viaggi, in moto naturalmente, sorseggiando birra fresca. Cosa volere di più?
La Grande Guerra 2018 – Day 2
Il secondo giorno prevede la visita ad uno dei più importanti Sacrari Italiani della Prima Guerra Mondiale: il Sacrario del Monte Grappa.
Bassano del Grappa
Prima di salire sul monte da Marostica, ci dirigiamo a Bassano del Grappa. Incantevole città sita ai piedi delle Prealpi Venete e lambita dal Fiume Brenta.
Qui il patriottismo è forte. Il tricolore sventola ovunque. Facciamo una visita allo storico ponte di legno (purtroppo malconcio e transennato). All’estremità del ponte la facciata di un edificio è stata lasciata coi segni generati da un conflitto a fuoco di origine Napoleonica.
Museo degli Alpini
Passeggiamo tra le bellissime vie del centro. Entriamo in un bar nei pressi del ponte, “Taverna al Ponte“. All’apparenza è un bar normalissimo, in realtà al piano inferiore custodisce il “Museo degli Alpini“. Ne approfittiamo per visitarlo. Al costo di 1.50€ ci viene fornita una comodissima audio-guida che, in poco meno di un’ora, ci illustra ogni vetrina del museo. Molto dettagliata ed interessante! Lo consigliamo vivamente a tutti, anche ai bambini. Qui troveremo reperti, lettere dal fronte, armamenti, riproduzioni di scenari bellici della prima Guerra Mondiale.
La cosa più toccante, per quanto ci riguarda, sono stati gli attestati di onorificenza al valor militare dei soldati appena ventenni. Hanno sacrificato la loro vita per un ideale. La Patria. In tanti sono morti pronunciando come ultime parole, come ultimo respiro “Viva l’Italia“.
Aperitivo “Mes e Mes” !
Visto che noi amiamo le tradizioni non potevamo mancare l’assaggio dello storico aperitivo della Distilleria Nardini, il MezzoeMezzo. Ci è piaciuto molto. E visto che non si trova in nessun altro posto. Bisogna provarlo! Alla salute!
Strada Cadorna
Riprendiamo la moto e ci dirigiamo verso “Cima Grappa” seguendo la SP140, ovvero la Strada Cadorna. Dal suo fondatore, il generale Luigi Cadorna che nel 1916 capì anzitempo l’importanza del Monte Grappa come ultimo baluardo difensivo in caso di avanzata Austriaca. Egli fu il promotore della fortificazione del Grappa attraverso la realizzazione di una strada, al tempo inesistente, in grado di portare uomini, mezzi e risorse.
Sacrario del Monte Grappa
Una volta conclusa la Grande Guerra sul massiccio del Grappa rimasero molti piccoli cimiteri militari dislocati in diversi punti della montagna. Quindi si decise di edificare un unico cimitero monumentale sulla vetta del monte, l’attuale sacrario militare appunto. In esso sono contenuti i resti di 22.950 soldati così suddivisi: a nord l’ossario austroungarico con 10.295 morti, a sud quello italiano con 12.615 morti collegati dalla Via Eroica recante i nomi delle cime che furono teatro di guerra. Davvero toccante, passeggiare al fianco di questa infinità di lapidi.
Ossario austro-ungarico
Ossario italiano
Il Rifugio della Cima Grappa è un ritrovo di appassionati della Storia, del trekking, della bicicletta e della moto. La strada che porta fin quassù è molto bella ma non ampia. Quindi prestate attenzione.
Motoristorante “da Maurizio”
Con il nodo alla gola, ci avviamo verso la fine di questo interessante “2° Tour LA GRANDE GUERRA 2018”.
Siamo motociclisti, è ora di pranzo, quindi che si fa? Andiamo al Motoristorante “da Maurizio” in Valle San Liberale, non molto lontano da qui e sede del Motoclub POMPONE. L’accoglienza è sempre speciale! In questo ristorante ogni angolo trasmette PASSIONE verso il mondo delle moto. E Maurizio è un pozzo di aneddoti riguardanti le due ruote. Parlare con lui è sempre appassionante!
E’ arrivato il momento dei saluti. Un po’ spaiati, ognuno prende la propria direzione per casa, chi va a Bologna, chi in Toscana e noi tra Mantova e Reggio Emilia.
Grazie a tutti!!!
Non ci rimane che ringraziare infinitamente RICCARDO la nostra guida dell’ ASSOCIAZIONE STORICA CIMEETRINCEE per aver contribuito a rendere questo nostro evento culturale così interessante e piacevole. Un connubio tra tour motociclistico, cultura e perchè no, anche tour enogastronomico. Il nostro auspicio è che questo tipo di visite non possa essere che l’inizio di una serie di eventi.
A tal proposito per chi fosse interessato a vivere altre esperienze di questo tipo, è pregato di comunicarcelo, e chissà che non si riesca a riproporre un tour simile il prossimo anno! Gustatevi la galleria fotografica del 2° Tour la Grande Guerra 2018.